Intervista | I Fanoya e il loro racconto di Milano tra Sushi e Fette Biscottate


I Fanoya sono un duo pugliese, che vive a Milano. Il capoluogo lombardo e la vita che offre, fatta di corse, di lavoro e di alienazione, sono stati i temi che loro hanno voluto raccontare nel loro primo disco Generazione sushi, pubblicato lo scorso anno per Ventidieci e distribuito da Artist First.
Il 16 ottobre è stato pubblicato il loro nuovo singolo Fette Biscottate e abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere con loro.

Partiamo con una domanda classica che vi avranno già fatto in molti: chi sono i Fanoya e come mai avete scelto questo nome per il vostro gruppo?

I Fanoya sono Giacinto Brienza (voce e chitarra) e Leone Tiso (synth) e siamo orgogliosamente pugliesi ormai trapiantati a Milano. Per il nome della band invece avevamo una lista di nomi infinita ma nessuno ci piaceva, poi all’improvviso è saltato fuori questo nome che dalle nostre parti è una rievocazione storica di un tradizionale falò. Ci piaceva come suonava e alla fine abbiamo battezzato il nome, la cosa divertente che a Milano molti pensano che FA-NOYA significhi “farsi di noia”

Come vi siete conosciuti e da dove nasce la vostra passione per la musica?

Ci conosciamo da quando siamo bambini, abbiamo iniziato a scrivere le prime canzoni in inglese quando avevamo sedici anni per poi prendere progetti artistici diversi. Solo nel 2016 con la scrittura di nuove canzoni in italiano abbiamo deciso che i tempi erano maturi ed eccoci qua al secondo disco.

Come siete cambiati, a livello artistico, dalla scrittura del vostro primo disco Generazione sushi ad oggi?

Il primo disco ha una scrittura più istintiva, è una fotografia di una generazione tutta sushi e aperitivo, che lavora in ufficio ma ha sempre il pensiero di scappare altrove, che sceglie di vivere attraverso convenzioni che poi diventano prigioni. In questo secondo disco sicuramente abbiamo avuto più consapevolezza e voglia di sperimentare e questo ci ha dato maggiore libertà.

Ci raccontate qualcosa in più del vostro ultimo brano Fette Biscottate, pubblicato venerdì 16 ottobre?

Fette biscottate è un brano che abbiamo scritto di getto e racconta di una donna, che vive sullo sfondo di una Milano fatta di lavoro e centri commerciali, dove non esiste fuga dalla prigione che lei stessa si è creata. In questa prigione lei si sente al sicuro, non desidera altro, perché forse non sa di potere desiderare altro, oltre a un lavoro stabile, spaccarsi la schiena dietro a una scrivania e allinearsi alle convenzioni di una società in
cui “produrre” è l’unico, vero imperativo. Questo storytelling ha fatto nascere un interessante video in contrapposizione scritto e diretto dal talento visionario di Enea Colombi che vi consigliamo di guardare!

Ascoltando Fette Biscottate mi sono tornate in mente le canzoni Anna ha vent’anni di Postino e Anna e Marco di Lucio Dalla. Anche la vostra Anna fa parte di una generazione di finti sognatori, che vorrebbe andar via?

Quando si parla di Anna è inevitabile non pensare al grande capolavoro di Lucio Dalla, ma anche alla stupenda canzone di Postino per essere più attuali. La nostra Anna sicuramente fa parte di una generazione disillusa, che lavora in ufficio ma ha sempre il pensiero di scappare altrove, che sceglie di vivere attraverso convenzioni che poi diventano prigioni. Quelle persone che a conti fatti preferiscono apparire piuttosto che essere, nascondersi nelle bugie e negli amori intensi ma fugaci, precarietà lavorativa ma anche precarietà dei sentimenti.

Milano è entrata in maniera diretta nel vostro brano, dove avete mostrato la città nel suo lato più vero e alienante. Possiamo affermare che in qualche modo questo nuovo brano sia strettamente connesso con i temi che avete trattato nel vostro disco Generazione sushi?

Milano da diverso tempo è la nostra casa: a volte ci appare cosi piena di opportunità, cosi europea, così tutto e a volte ci appare così uggiosa, lisergica e alienante. La maggior parte delle canzoni del primo e del secondo disco sono state scritte tra Milano e la Puglia e hanno indubbiamente un filo conduttore.

Passando al lato melodico della vostra ultima canzone, vantate di una
collaborazione con Roberto Calabrese alla batteria e di Donato Di Trapani alle tastiere. Come siete entrati in contatto e come avete lavorato insieme?

Sin dal primo disco la produzione artistica è stata curata da Fabio Rizzo (Eugenio in via di gioia) e Donato Di Trapani (Paolo Nutini) e nel secondo disco sono entrati a far parte del nostro team Roberto Calabrese alla batteria (La Rappresentate di Lista) e il maestro Carlo Carcamo (Morgan) per gli arrangiamenti d’archi.

La canzone termina con delle parole in lontananza che trasmettono un messaggio a tutti noi: “Non voglio perdere più giorni / perdere più sogni / perdere più pugni / perdere te”. Che messaggio vorreste darvi per il futuro come duo?

Per il futuro, speriamo che molto presto si ritorni a suonare dal vivo e che tutto il mondo dello spettacolo e della musica ritorni come prima. Il lockdown è stato durissimo economicamente e mentalmente per tutti. Eventi posticipati, locali chiusi, indennità insufficienti e maestranze ferme da febbraio. L’unica cosa che possiamo fare ed essere ottimisti e mandare un messaggio di speranza.

Vi sentite parte di una scena emergente di artisti pugliesi? Il vostro
territorio quanto influenza il vostro lavoro?

Sicuramente in Puglia negli ultimi anni sono uscite cose molto interessanti e ci fa molto piacere farne parte insieme ad altri artisti. Il nostro territorio sicuramente ci ha influenzati da bambini, ogni scorcio, ogni piazza, ogni posto in Puglia è un palcoscenico a cielo aperto.

Avete in cantiere altri brani che pubblicherete in futuro? Ci potete
anticipare qualcosa?

Dopo Fette Biscottate usciranno altri due singoli, che anticiperanno l’uscita del disco previsto per gli inizi del 2021, il disco si chiamerà Le previsioni del tempo.

Noi ringraziamo i Fanoya e il loro ufficio stampa Daccapo per la disponibilità e vi lasciamo qui alcuni link utili per seguirli:


0 Comments

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *