Miniserie TV da non perdere – parte 1


C’è chi ama le serie tv lunghe, infinite, che regalano un episodio dopo l’altro…e chi al contrario preferisce serie autoconclusive, corte, che non si trascinano per mesi, anni, secoli. Se fate parte di questo secondo gruppo di persone questo articolo fa al caso vostro! Ecco per voi una selezione di 5 miniserie, che non hanno 33 stagioni tipo Beautiful (no, non è un’esagerazione, sono davvero arrivati alla trentatreesima), perfette per una pausa tra un esame e l’altro durante la sessione. In questa prima parte vi presentiamo 5 serie che non appartengono ad un solo genere: storico, drammatico, sci-fi, o comedy. Anche se in comune hanno tutte il fatto di esser legate al passato per qualche motivo. Nel prossimo articolo il genere sarà più circoscritto, con miniserie che si contraddistingono per il mood avvincente e ombroso, tipico del genere crime-thriller.

22.11.63

2016, 8 puntate (50-80 min. per episodio)

La miniserie, distribuita in Italia su Infinity, trae spunto dal romanzo 22/11/63 di Stephen King. La trama è alquanto particolare e rientra nel genere delle sci-fiction. Oltre che alla serie tv quindi, in questo caso, vi consigliamo anche la lettura del libro di King per aver maggiori informazioni sullo sceneggiato. Il protagonista della storia è Jake Epping un giovane professore del Maine, U.S.A. (interpretato nientepopodimeno che da James Franco), il quale dal 2016 si ritrova dopo una serie di eventi catapultato negli anni ’60 grazie alle indicazioni dell’amico Al Templeton. Il giovane dovrà poi vedersela con misteri, indagini scomode ma anche con l’amore.

Non vi sveliamo altro per evitarvi spoiler e rovinarvi la visione. Per farvi però capire quanto questa miniserie tv sia ben fatta vi citiamo i produttori: J. J. Abrams, Stephen King, Bridget Carpenter e Bryan Burk. Non di certo “gli ultimi arrivati”. Una puntata “tira l’altra”, la storia stupisce per la sua originalità, non mancano infatti i colpi di scena.

Durante, o dopo, la visione vi consigliamo anche di notare la presenza di alcuni easter eggs nascosti nelle puntate, non mancano infatti citazioni al celebre film Ritorno al futuroparte II (1989), o a serie più attuali come The Big Bang Theory.

Hollywood

2020, 7 puntate (47-55 min. per episodio)

Questa serie dramedy (genere drammatico e comedy insieme) ci porta in una Hollywood in pieno fermento, durante il secondo dopoguerra, durante la così detta Golden Age del celebre quartiere di Los Angeles. I protagonisti sono un gruppo di aspiranti attori e registi cercano di farsi strada nel mondo del cinema. Ideatori e sceneggiatori di quest’opera, distribuita da Netflix, sono: Ryan Murphy e Ian Brennan. Il primo forse lo ricorderete per aver dato vita ad altre serie tv di successo come: Glee (2009), American Horror Story (2011), American Crime Story (2016) e, la prima, Nip/Tuck del 2003. Fu anche regista e sceneggiatore di Mangia, prega, ama (2010) il noto film con Julia Roberts.

Nel cast, eccezzionale, di attori troviamo nomi come: Darren Criss (che tra l’altro qui ricopre anche il ruolo di produttore esecutivo, noto per aver preso parte come attore a Glee e ad American Crime Story sul caso Versace), Jim Parson (sì, il buon caro Sheldon Cooper), Laura Harrier, Samara Weaving, Patty Lu Pone e David Corenswet.

La trama cerca di ripercorrere alcune vicende dell’Hollywood del passato, tra feste, sotterfugi e quant’altro; per alcuni aspetti ispirandosi a fatti realmente accaduti, ma con qualche modifica. Alcuni personaggi citati nella miniserie sono infatti realmente esistiti, altri sono stati inventati. Questo particolare tipo di trama è denominato “faction“, ossia fact + fiction per la commistione di realtà e finzione. In questo articolo vengono svelate le storie reali e quelle fittizie, data la presenza di spoiler vi consigliamo di leggerlo solo dopo la visone della serie! La miniserie affronta anche tematiche molto importanti come il ruolo delle donne, l’omosessualità e il razzismo cercando di immaginare come sarebbe stato il mondo del cinema (e non solo…) se da sempre la gente avesse lottato per evitare discriminazioni e ingiustizie.

Chernobyl

2019, 5 puntate (60-72 min. per episodio)

La serie è stata scritta per Sky Altantic e HBO, è visibile attualmente On demand su Sky o tramite abbonamento a Now Tv. Alla sceneggiatura abbiamo Craig Mazin e alla regia Johan Renck. La trama narra il disastro nucleare di Černobyl’ avvenuto il 26 aprile del 1986. Le vicende storiche vengono tratte in buona parte dai resoconti degli abitanti di Pryp”jat’, città vicina alla sede della centrale nucleare, dell’epoca (raccolti nel libro Preghiera per Černobyl’, di Svetlana Alexievic, premio Nobel alla Letteratura nel 2015) e da un saggio di Andrew Leatherbarrow.

La trama è presto fatta, un resoconto senza dubbio avvincente e ben costruito, duro e chiaro, di uno dei disastri più orribili del secolo scorso. Evento che forse molti di noi fanno fatica ad immaginarsi, ma che per tanti dei nostri nonni e genitori è un ricordo indelebile. La miniserie aiuta in questo caso a prendere contatti con un passato (questa volta, purtroppo) realmente accaduto e con la storia dell’umanità. Per ricordarci di non dimenticare, per evitare in futuro gli stessi errori catastrofici.

Nel cast non si può non citare la presenza e l’ottima performance di Emily Watson, nei panni di Ulana Khomyuk. Accompagnata, fra gli altri, da Jared Harris e Stellan Skarsgård.

La regina degli scacchi

2020, 7 puntate (46-68 min. per episodio)

Il 23 ottobre 2020 viene rilasciata da Netflix The Queen’s Gambit, una miniserie televisiva che ha come protagonista la scacchista Elizabeth Harmon, detta Beth. La giovane prodigio è interpretata dalla talentuosa Anya Taylor-Joy. Sceneggiatore e regista dell’opera è Scott Frank, che ne è anche ideatore insieme ad Allan Scott. Nelle 7 puntate spicca l’attenzione ai dettagli, basta notare gli abiti scelti per Elizabeth che anche coi colori accompagnano la protagonista nelle varie scene. Ad esempio: il colore dell’abito che le regala sua madre, sarà riutilizzato per un altro vestito che lei indosserà quando si sente finalmente sicura di sé, come forse si sentiva protetta dallo stesso abitino da bambina.

La storia è basata sulla trama dell’omonimo libro di Walter Travis (1983) ed è ambientata nell’America degli anni ’50. Andando più nello specifico le gesta di Beth iniziano dal suo arrivo in un orfanatrofio femminile dopo la tragica perdita della madre. Nei sette episodi vediamo la giovane crescere in parallelo alla sua grande passione per gli scacchi. La vita della Harmon sarà costellata da momenti alti, con grandi successi e soddisfazioni e, altri purtroppo, bassi. Ogni episodio riesce a colpire lo spettatore, anche se la narrazione può risultare per certi versi lenta. Una miniserie certamente non banale che è riuscita di contro anche a riportare in auge il classico gioco degli scacchi, perfino tra i più giovani.

Il grande successo di questa miniserie è visibile anche dai numeri di visualizzazioni che ha raccolto. Solo 28 giorni dopo la sua uscita è stata proclamata come la serie esclusiva Netflix con sceneggiatura non originale più vista in assoluto. Infatti, La regina degli scacchi è stata vista da almeno 62 milioni di persone.

Watchmen

2019, 9 puntate (52-68 min. per episodio)

Questa miniserie fa parte delle creazioni DC Comics e prende spunto dall’omonima miniserie a fumetti che venne pubblicata tra il 1986 e il 1987. La serie prodotta da HBO è ambientata, rispetto a quella su carta stampata, ben 30 anni dopo e ritroviamo tra i personaggi alcuni dei vecchi protagonisti. L’ideatore di questo progetto è Damon Lindelof, nel cast degli attori troviamo: Regina King (Premio Oscar nel 2019, come attrice non protagonista in Se la strada potesse parlare – film del 2018. In Watchmen interpreta il ruolo della protagonista, Angela Abar), Yahya Abdul-Mateen II (il Black Manta in Acquaman – 2018, ma noto anche per il ruolo di Bobby Seale ne Il processo ai Chicago 7 – 2020), Jeremy Irons (qui nel ruolo di Adrian Veidt) e Jean Smart.

Le vicende sono ambientate negli USA del 2019, 34 anni dopo il misterioso evento che colpì New York e il Dottor Manhattan è in auto-esilio per questo su Marte, mentre i “vigilanti mascherati” sono stati banditi dagli anni ’70. In questo mondo alternativo poliziotti lavorano a volto coperto per tutelarsi dagli attacchi della popolazione e vi è la presenza di organizzazioni segrete, scontri determinati dalla discriminazione razziale e dal malcontento del popolo. Anche questa storia tratta temi che rientrano ancor oggi (sottolineiamo sempre) purtroppo nell’attualità, seppur trattandosi di una miniserie fantasy & sci-fi (un’altra serie tv, non mini, che segue questo filone e prodotta da Netflix è senz’altro The Umbrella Academy!)

La sceneggiatura e il cast sono davvero ottimi, una serie che tiene attaccati allo schermo e che certamente non annoia! Perfetta per chi è già appassionato dell’universo DC ma anche per chi non conosce bene questo mondo, trattandosi di una storia a sé stante. La protagonista, Angela, e i vari personaggi hanno tanto da nascondere…per questo lo spettatore resta incollato allo schermo fino all’ultimo secondo.

E voi, quale di queste miniserie avete già visto? O avete intenzione di vedere? Fatecelo sapere nei commenti e diteci cosa ne pensate!


Sara Garnieri

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