Tre Piani: il nuovo film di Nanni Moretti


11 minuti di applausi al Festival del Cinema di Cannes per Tre Piani, il nuovo film di Nanni Moretti, nelle sale italiane da giovedì 23 settembre. La pellicola, in concorso al Festival di Cannes, è stato co-prodotta da Sacher Film, Fandango, Rai Cinema e Le Pacte (Francia). A distanza di due anni dalla pubblicazione del suo ultimo film, il noto regista romano mette in scena un film drammatico, dove le vite e le vicende di tre famiglie si intrecciano e si sviluppano nel corso di dieci anni. La pellicola, lontana dagli storici Ecce Bombo o Bianca, illustra storie universali, nelle quali emergono temi quali la difficoltà di essere genitori e figli, la complessità dell’essere parte di una famiglia, il senso di giustizia, la colpa e la necessità di provare a ricominciare.

La trama

Questo film prende spunto dal romanzo omonimo Tre Piani dell’israeliano Eshkol Nevo. Si tratta del primo film di Nanni Moretti tratto da un libro. Se nel testo troviamo come location predefinita Tel Aviv, nel lungometraggio c’è Roma, in particolare il quartiere Prati, inoltre viene modificato il contesto sociale e viene allungato l’arco temporale. Le vicende si sviluppano attorno ad un piccolo condominio di tre piani, apparentemente tranquillo. Le tre famiglie vivono nello stesso luogo ma non si conoscono, saranno i vari eventi della vita a farli incontrare e scontrare.

Primo piano: ci sono Lucio (Riccardo Scamarcio), Sara (Elena Lietti) e la loro bambina di sette anni, Francesca. Nell’appartamento accanto ci sono Giovanna e Renato, che spesso fanno da babysitter alla bambina. Una sera, Renato, a cui è stata affidata Francesca, scompare con la bambina per molte ore. Quando finalmente i due vengono ritrovati, Lucio teme che a sua figlia sia accaduto qualcosa di terribile. La sua paura diventa in una vera e propria ossessione.

Secondo piano: vive Monica (Alba Rohrwacher), alle prese con la prima esperienza di maternità. Suo marito Giorgio (Adriano Giannini) è un ingegnere e trascorre lunghi periodi all’estero per lavoro. Monica combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e la paura di diventare un giorno come sua madre, ricoverata in clinica per disturbi mentali. Giorgio capisce che non potrà più allontanarsi da sua moglie e sua figlia. Forse però è troppo tardi.

Terzo piano: Dora (Margherita Buy) è una giudice, come suo marito Vittorio (Nanni Moretti). Abitano insieme al figlio di vent’anni, Andrea (Alessandro Sperduti). Una notte il ragazzo, ubriaco, investe e uccide una donna. Sconvolto cerca di convincere i genitori di fargli evitare il carcere. Vittorio ritiene che suo figlio debba essere giudicato e condannato per quello che ha fatto. La tensione tra padre e figlio esplode, fino a creare una frattura definitiva tra i due; infatti il marito costringe la moglie a una scelta dolorosa: o lui o il figlio.

Anno dopo anno, quinquennio dopo quinquennio le vicende si sviluppano parallelamente, per poi volgere ad un finale abbastanza positivo da parte di tutte e tre le famiglie, che si ritrovano sul ciglio della strada a guardare un corteo di ballerini danzare, e a guardarsi gli uni gli altri, forse per la prima volta, capendo che esiste anche un mondo al di fuori di questa palazzina.

Considerazioni finali

Tre piani è un dramma borghese che mi sento di consigliare sia a coloro che sono fedeli alle pellicole di Nanni Moretti sia a coloro che non lo conoscono.
Citando le note di regia:

“Questa storia racconta la nostra tendenza a condurre vite isolate, ad alienarci da una comunità che non solo non vediamo più, ma di cui pensiamo anche di poter fare a meno. Eppure le vicende di questi personaggi ci mostrano quanto tutti noi siamo coinvolti nello sforzo comune di sentirci parte di una collettività. Il film è un invito ad aprirsi al mondo esterno che riempie le nostre strade, fuori dalle nostre case. Ora sta a noi non rinchiuderci nuovamente nei nostri tre piani.


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