Odio l’estate: il ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo

Dal 30 gennaio al cinema.


Odio l'estate

Con Aldo, Giovanni e Giacomo ci siamo cresciuti tutti, è inutile mentire. Dai primi sketch di Mai dire Gol ai più recenti film, ognuno di noi li ha apprezzati ed amati. Il loro punto di forza è la capacità di ricreare situazioni verosimili, ben lontane dagli eccessi volutamente esagerati proposti dai cinepanettoni. Il magico trio è quindi tornato con l’ultimo film della loro carriera: Odio l’estate. Il loro canto del cigno avrà superato la sufficienza?

La trama, nella sua semplicità, ruota attorno alle vicende di tre famiglie che, per un errore, finiscono nella stessa casa vacanza nello stesso periodo. Malgrado qualche difficoltà legata alla convivenza forzata, si svilupperà presto un rapporto di affetto e amicizia perché, come apostrofa Aldo alla fine del film, la cosa importante è circondarsi delle persone giuste.

Il punto di forza di Odio l’estate, se così si può dire, è l’insieme di momenti Amarcord che costellano la pellicola per tutta la sua durata. Il viaggio in macchina, l’ospedale, la partita di calcetto in spiaggia con Vinicio Capossela in sottofondo. Questi e tanti altri segmenti di film sono estratti e riadattati da precedenti lavori, in particolar modo da Tre uomini e una gamba. Un modo come un altro per strizzare l’occhiolino alla fanbase più affezionata, anche se non sempre molto efficace.

Le scene più iconiche che vengono riproposte fanno ancora sorridere ma lasciano allo stesso tempo l’amaro in bocca, una piccola delusione data da un trio che, forse, non sa più come reinventarsi per stare al passo coi tempi. La comicità infatti risulterà spesso già vista e le poche idee originali non riescono, purtroppo, a far gridare al capolavoro.

Questo non vuol dire che l’ultimo lavoro di Massimo Venier sia tutto da buttare, anzi. Ci sono comunque spunti interessanti e, sicuramente, è decisamente più riuscito dei precedenti Fuga da Reuma Park e Il Ricco, il Povero e il Maggiordomo. La colonna sonora composta da Brunori Sas dona poi al film quel pizzico di nostalgia che lo rende unico e la presenza di Massimo Ranieri ravviva sempre l’atmosfera.

Un applauso anche alla location, con splendide spiagge, mare cristallino e natura incontaminata. La scelta di ambientare la pellicola in Puglia è stata sicuramente azzeccata e vi posso garantire che, malgrado sia solo gennaio, vi farà venire voglia di fare un tuffo in acqua!

Non solo risate però ma anche riflessioni. A differenza di altri lavori del trio, Odio l’estate ci spinge a riflettere sulla condizione dell’uomo moderno, troppo preoccupato per cose inutili e troppo indifferente alle cose importanti. In questo senso, il personaggio di Aldo sarà il nostro “spirito guida” che ci farà comprendere l’importanza delle persone che ci circondano e quali siano i veri valori sui quali è meglio fare affidamento.

Per rispondere alla domanda iniziale: si, il film ha superato la sufficienza, malgrado tutto. Lo consiglio quindi a chi ama le storie leggere, divertenti ma con una solida morale di fondo. Più cauti invece dovrebbero andare gli amanti storici del trio poiché, come detto in precedenza, potrebbero restarne delusi.


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