Andrea Cirfeta, in arte Emme di Modesto, è un rapper-cantautore salentino che a piccoli passi sta cominciando ad affacciarsi al mondo discografico. Nonostante la giovane età, traspare una grande maturità artistica, dovuta sicuramente anche al suo aver studiato musica fin da bambino.
Noi di Radio Bicocca abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo per voi.
Chi è Emme di Modesto?
Io sono un artista a 360° e in questo progetto in particolare porta la mia vena da rapper. Nasco in realtà come chitarrista, ma ho sempre studiato musica fin da bambino.
Com’è nato il tuo amore per la musica?
Ho iniziato a studiare chitarra con mio nonno, ma dopo un po’ mia madre decise di farmi prendere delle lezioni. Da lì non ho mai smesso e oggi a 23 anni sto continuando a studiare chitarra jazz al conservatorio di Lecce. In questi anni ho intrapreso anche un percorso da bassista, prendendo lezioni da Combass degli Après la classe. L’esigenza di cominciare a scrivere invece è nata quando avevo 15/16 anni. Dopo una serie di vicissitudini, sono riuscito a trovare nella musica uno strumento di sfogo.
Come riesce ad integrare l’anima del chitarrista jazz con quella del rapper?
Il progetto Emme di Modesto oltre che basarsi sul messaggio e quindi sulla bellezza del contenuto, nasce con l’intento di essere variegato dal punto di vista musicale. Non mi piacciono le cose scontate, già sentite. In queste senso le due cose vanno molto bene insieme, lo studio della chitarra mi permette di ottenere un ibrido rispetto alla scena rap attuale. Mi ha permesso di proporre qualcosa che in Italia pochissimi fanno, forse solo artisti come Salmo e Caparezza.
Sicuramente portare avanti entrambi è faticoso dal punto di vista del tempo, ma da un punto di vista stilistico, soprattutto nel panorama attuale, è diventato necessario avere più stili e prospettive da sfruttare.
Come nasce il tuo singolo Tengo Testa?
Nasce quattro anni fa soltanto con chitarra e voce, in quanto era nato all’interno di un progetto più cantautorale che spero di poter pubblicare presto. Tengo Testa in particolare nasce dall’incontro con produttori di diversi generi, che man mano modificavano sempre più l’approccio al brano.
Alla fine è stata la mano del mio produttore attuale, Michele D’Elia, che mi ha permesso di raggiungere una versione definitiva sia dal punto di vista testuale che musicale.
Quanto tempo ci metti per scrivere una canzone?
Generalmente ci metto un paio di giorni, ma una volta che entri in studio e punti ad alzare il livello, quello che hai fatto solo con chitarra e voce viene completamente rivisto, utilizzando anche delle reference e questo ovviamente allunga il processo.
In genere io cerco sempre di partire da influenze che non usano metriche scontate, ma qualcosa di più innovativo, con intrecci ritmici unici. Fare questo lavoro su ogni singola canzone richiede almeno 3/4 mesi.
Il tuo nome d’arte è Emme di Modesto, quanto pensi sia importante la modestia nell’ambito musicale? Secondo te è più un mondo in cui serve un po’ di arroganza?
Secondo me è importante essere consapevoli di ciò che si fa, è quello che ti permette di distinguerti come artista. Non bisogna essere arroganti, pensando di avere un prodotto superiore a quello altrui. Così come non bisogna usare la musica per insultare gli altri. Ad oggi, di fronte anche alle scadenze stringenti delle case discografiche, gli artisti devono portare sempre roba nuova e questo li porta ad usare la musica come un veicolo per insulti e derisione, semplicemente perchè è più facile.
Quello che è importante quindi è la consapevolezza ma soprattutto essere felici di ciò che si fa.
Tu sei pugliese, che rapporto hai con la tua terra e come valuti la situazione musicale attuale in Puglia?
Questo è un discorso difficile. Io sono salentino e dalle mie parti la situazione è abbastanza complicata, prima di tutto dal punto di vista geografico. La puglia è lunga e non c’è un adeguato sistema di collegamento tra le varie città pugliesi. In generale vedo che la situazione è troppo difficile per pensare ad un cambiamento a lungo termine.
Nella mia zona in particolare quello che vedo è che ciò che va meglio sono le dance hall ma anche le cover band, per quanto riguarda invece progetti inediti siamo ancora molto arretrati. Il mio obiettivo è, si viaggiare, inseguire la musica in giro per il mondo, ma poi tornare sempre a casa. Tutto in questo momento si sta concentrando al nord, la maggior parte dei ragazzi della mia zona se ne è andata al nord in cerca di più opportunità ma questo non ha fatto altro che saturare il panorama musicale al nord lasciando ferma la situazione qui. Io voglio riuscire a cambiare le cose restando qui, consapevole di tutte le difficoltà che ci sono.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Poche settimane fa ho pubblicato su tutti i miei canali social la cover di Lunedì di Salmo.
Ad agosto, se non ci sono problemi, organizzerò a Santa Maria di Leuca un release party di un brano techno in un lido, con l’aiuto di un paio di amici. Sicuramente è un’idea innovativa, non penso ci siano mai stati release party in queste zone. Prossimamente poi usciranno anche altre live session in collaborazione con altri artisti emergenti. A settembre poi con alcuni miei amici, partiremo per uno street tour, portando sia cover che inediti e con l’idea di organizzare una jam session in strada in giro per l’Italia. L’idea è poter creare anche delle collaborazioni con tanti altri artisti
Per seguire Emme di Modesto e non perdervi nulla del suo progetto potete seguirlo su:
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